Potremmo ritenerla una vera e propria indagine dell’essere, delle connessioni che intercorrono tra gli individui, delle relazioni che si instaurano tra le anime, e delle interruzioni, delle rotture.

È un’indagine che prende vita attraverso forme minimali, fittizie, senza un volto.

La mancanza di un viso, di caratteri definiti rende le figure di Damiano universali e che ben si adattano ad una riflessione sull’io e sul noi.